Sciascia e la giustizia. Ricognizione sul tema centrale dell'opera dello scrittore siciliano
Gastvortrag Prof. Filippo La Porta
„Tutto è legato, per me, al problema della giustizia: in cui si involge quello della libertà, della dignità umana, del rispetto tra uomo e uomo. Un problema che si assomma nella scrittura, che nella scrittura trova strazio o riscatto. E direi che il documento mi affascina – scrittura dello strazio – in quanto entità nella scrittura, nella mia scrittura, riscattabile.“ Schreiben und Gerechtigkeit - diesen Nexus, betont Leonardo Sciascia (1921-1989), einer der wichtigsten Autoren Italiens der zweiten Hälfte des 20. Jahrhunderts, in einem Interview mit Claude Ambroise. In seinen Schriften wirft er scharfsinnig einen Blick hinter den Schein der Dinge und legt die Widersprüche seiner Zeit, das Geflecht von Täuschung und Wahrheit offen. Der Vortrag von Prof. Filippo La Porta führt uns durch das Oeuvre dieses sizilianischen Moralisten und zeigt dessen gesellschaftliche Dimension: die Macht des Schreibens und des Dissens‘.
„Tutto è legato, per me, al problema della giustizia: in cui si involge quello della libertà, della dignità umana, del rispetto tra uomo e uomo. Un problema che si assomma nella scrittura, che nella scrittura trova strazio o riscatto. E direi che il documento mi affascina – scrittura dello strazio – in quanto entità nella scrittura, nella mia scrittura, riscattabile.“ Scrittura e giustizia - Leonardo Sciascia (1921-1989), uno degli scrittori italiani più importanti della seconda metà del Novecento, evidenzia questo nesso in una intervista con Claude Ambroise. Nelle sue opere, lancia uno sguardo acuto dietro le parvenze e rivela le contradizioni del suo tempo, il tessuto di menzogna e verità. L'intervento di Prof. Filippo La Porta ci conduce attraverso l'opera del moralista siciliano, mettendo a fuoco anche la sua dimensione sociale: il potere della scrittura e del dissenso.
Der Vortrag finde online über Webex statt (https://hhu.webex.com/meet/sborvitz)
Organisation: Dr. Sieglinde Borvitz, Institut für Romanistik, Heinrich-Heine-Universität Düsseldorf
In Kooperation mit dem Italienischen Kulturinstitut Köln.